Difference between revisions of "Caro figlio / Madre cara"

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"'''Il nitrito dei fieri cavalli"'''" is an aria sung by the character Ismael in Part I of the the oratorio ''[[Il Sedecia, re di Gerusalemme]]'' by [[Alessandro Scarlatti]]. The author of the libretto is [[Filippo Ortensio Fabbri]].<ref name="Treccani"/><ref name="Opac"/><ref name="Worldcat"/>
"'''Caro figlio / Madre cara"'''" is a duet sung by the character Ismael and his mother Anna in Part I of the the oratorio ''[[Il Sedecia, re di Gerusalemme]]'' by [[Alessandro Scarlatti]]. The author of the libretto is [[Filippo Ortensio Fabbri]].<ref name="Treccani"/><ref name="Opac"/><ref name="Worldcat"/>


==Libretto==
==Libretto==
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ANNA
'''Recitativo'''
'''Recitativo'''
NADABBE
Mio diletto lsmaele,
Sire, del fier nemico
Frena il desio crudele
Già son l'm'dite schiere
D'esporre all'inumane ostili offese
Della real Gerusalemme a fronte;
La tua vita nascente a me sì cara.
Della percossa arena
Guarda pria della guerra il fier sembiante,
Folta nebbia infinita al Ciel s'estolle,
E a più saggi consigli il cor prepare.
E coll' immensa mole
II nativo splendor rapisce al Sole.  


ISMAELE
ISMAELE
Ahimé, Signor, corriamo,
Ogni consiglio è vano
Corriam, con piè veloce:
Qualor difendo il Genitor, la Madre,
Ch'a noi spetta l'impresa
Ch’alla debil mia mano
Della comun difesa
Lena aggiunge, e vigore
La Madre, e il Genitore.


'''Aria'''
ANNA
II nitrito de' fieri cavalli,
Serba, deh serba i generosi spirti
Che circondan Ie suddite valli,
A più robusta etate. Ecco siam giunti
Stanca gl' echi con nuovo fragor.
Della Città Reale
II rimbombo di trombe guerriere,
Sulla più eccelsa torre; or qui vedremo
E Ie strida dell' avide schiere
Del crudo Re l'esercito possente.
vanno empiendo i confini d'orror.  
Qui giungerà di tante spade il lampo.
 
ISMAELE
Già si discuopre il campo.
 
'''Duetto'''
ANNA
Caro Figlio
il guerriero è lontano.
 
ISMAELE
Madre cara
il guerriero è lontano.
 
ISMAELE ED ANNA
Pur su'l core la guerra mi sta.
 
ANNA
Già pavento
la barbara mano.
 
ISMAELE
Già ferisco
la barbara mano.
 
ANNA
Che al Consorte
Ie vene aprirà.
 
ISMAELE
Che al mio Padre
le vene aprirà.
 
'''Recitativo'''
ANNA
Vedi, ah vedi, colà sul destro lato
Le numerose tende.
ISMAELE
Meglio ben fora il non vederle!
 
ANNA
Or volgi
Intorno intorno, o figlio mio, le luci;
Vedrai quinei i gran Duci,
Quindi il minuto Popolo Guerriero,
 
ISMAELE
Oh Dio! pur troppo è vero;
Ma il soverchio fulgore
Delle lucide spade
Ripereosse dal Sol, m'appanna il guardo:
Tal ch' io pur son costretto
Sottrarre il guardo all'orrido diletto.
 
Troppo tenero ancor sono:
Ma cresciuto, anch'io coll'armi
Vuò dell'empio vendicarmi,
Vuò seguire il traditor.
E raggiuntolo suI Trono,
Vuò coll'asta in alto tesa
Appagar la Madre offesa,
e il tradito Genitor.
 
'''Recitativo'''
ANNA
Ahimé, lassa, che veggio?
Osserva, o Figlio,
In quel picciol drappello
Torreggiare il gran busto
Del dispietato, e fero
Di Babilonia Regnatore altero.
 
ISMAELE
Madre, anch' io lo ravviso.
 
ANNA
Col guardo attento, e fiso
A distinguerlo impara:
Poiché s'egli qui giunge
Del tuo misero Padre
A far crudel vendetta,
Allor la sua difesa a te s'aspetta.
Ma tu, di', che farai?
 
ISMAELE
Ah! non temer, ch'io mi porrò costante
Al Genitor d'avante.
 
ANNA
Ma s'ei pur tenta d'inoltrarsi ardito
Alle vendette atroci,
Atterrisci il crudel con queste voci.  
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