Caldo sangue

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Il Sedecia, re di Gerusalemme
by Alessandro Scarlatti
First page of the manuscript of Sedecia
First page of Sedecia [1]
EnglishZedekiah, king of Jerusalem
Year1706 (1706)
LibrettoFilippo Ortensio Fabbri
DedicationSebastiano Antonio Tanari, cardinal legate
Performed1706
Premiere
Location
  • Urbino (1705)
  • Rome: Seminario romano (23 March 1706)[1]

"Caldo sangue"" is an aria sung by the character Ismaele in Part I of the the oratorio Il Sedecia, re di Gerusalemme by Alessandro Scarlatti. The author of the libretto is Filippo Ortensio Fabbri.[2][3][4]

The aria appeared on the following album:

Year Album With Ensemble Conductor
2001 Il Sedecia, re di Gerusalemme (Album)
  • Gérard Lesne
  • Virginie Pochon
  • Mark Padmore
  • Peter Harvey
Il Seminario musicale Gérard Lesne (dir.)

Libretto

Caldo sangue
(Two sensations)


Italy

Recitativo
NABUCCO
Oh di tenera prole
Folle costanza, e temerario ardire!
Garzon, se col morire
Vuoi dar pegno d'affetto al Genitore,
Oggi n' avrai l'onore.
Miei fidi in questo punto
Dell'infelice padre innanzi agl'occhi
S'uccida il figlio; e in lui
Al genitor si dia
Il castigo primier de falli sui.

ISMAELE
Madre, soccorso, aita;
Man temeraria, ardita
Ecco mi spinge a morte, e tu non senti
E non accorri, oh madre, alle mie grida?

ANNA
Ahimé, Signor, pietà.

NABUCCO
Taci; s' uccida.

Aria
ISMAELE
Caldo sangue,
Che bagnando il sen mi vai,
E d'amore
Fai gran fede al genitore
Fuggi pur, fuggi da me,
Ch'io già moro, io resto esangue.

Forse un dì risorgerai
Per vendetta
Della man, che mi saetta;
E il vigor, che in me già langue,
Caldo sangue,
Passerà più saldo in te.

Italy
Ancient Italian

Recitativo
NABUCCO
O' di tenera Prole
Folle costanza, e temerario ardire!
Garzon, se col morire
Vuoi dar pegno d'affetto al Genitore,
Oggi n' avrai l'onore.*
Miei fidi in questo punto
Dell'infelice Padre innanzi agl'occhi
S'uccida il figlio; e in lui
Al genitor si dia
Il gastigo primier de falli sui.**

ISMAELE
Madre, soccorso, aita;
Man temeraria, ardita
Ecco mi spinge à morte, e tu non senti
E non accorri, ò madre, alle mie grida?

ANNA
Ahimé, Signor, pietà.

NABUCCO
Taci; s' uccida.

Aria
ISMAELE
Caldo sangue,
Che bagnando il sen mi vai,
E d'amore
Fai gran fede al Genitore
Fuggi pur, fuggi da me,
Ch'io già moro, io resto essangue.***

Forse un dì risorgerai
Per vendetta
Della man, che mi saetta;
E il vigor, che in me già langue,
Caldo sangue,
Passerà più saldo in te.


*)"avrai" is spelled "aurai". Noted seperatedly to avoid mistakes.
**)"gastigo" = "castigo"
***"essangue" = archaic form of "esangue"}}[5]

  1. 1.0 1.1 Cite error: Invalid <ref> tag; no text was provided for refs named imslp
  2. Cite error: Invalid <ref> tag; no text was provided for refs named Treccani
  3. Cite error: Invalid <ref> tag; no text was provided for refs named Opac
  4. Cite error: Invalid <ref> tag; no text was provided for refs named Worldcat
  5. Cite error: Invalid <ref> tag; no text was provided for refs named GoogleBooks