Il Giasone (Francesco Cavalli)

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Il Giasone
by Francesco Cavalli
Jason with the Golden Fleece by Bertel Thorvaldsen, 1803
Jason with the Golden Fleece by Bertel Thorvaldsen, 1803[1]
EnglishJason
GenreOpera
LibrettoGiacinto Andrea Cicognini
LanguageItalian
Based onApollonios of Rhodes: Argonautica
Durationca. 4 hours
Premiere
Date5 January 1649 (1649-01-05)
LocationTeatro San Cassiano, Venice

Il Giasone (sometimes just Giasone, is an opera by Francesco Cavalli. The libretto by Giacinto Andrea Cicognini is based on the events detailed in Argonautica by Apollonios of Rhodes.[1]

Synopsis

English

Source: Libretto 1649, Library of Congress[2], Translation[3]

Jason son of Aeson, brother of Pelias king of Thessaly, was sent by Pelias to Iolcus to acquire the Golden Fleece, which had been consecrated to Jove by Phrixus on the same island.

With Hercules and other cavaliers – who were later called the Argonauts – he embarked on the ship called the Argo.

He arrived at the Island of Lemnos, and there enjoyed Hypsipyle Queen of the island, promising to marry her. However, following the advice of Hercules, he left her pregnant and went to Iolcus.

Hypsipyle gave birth to twins, Thoas, and Euneos*, after she had fled Lemnos, having saved her father, the old Thoas, from the slaughtering of all the men of the Island, decreed by the women for their desire to rule, and in a poor state, she roamed about and finally arrived in the countryside at the [Foce d'Ibero]**, where she was nursing her own and Jason's children.

When Jason arrived in Iolcus, he was seen by Medea, Queen of that island, who fell in love with him ardently, and, renouncing her past love for him and Aegeus, King of Athens, found a way to have an affair with Jason, without him knowing with whom he was lying.

She became pregnant and gave birth in due course to twins, Philomelos and Pluto. Jason, distracted by his new love for the unknown lady, stayed in Iolcus for a whole year without attempting the enterprise for which he had moved to that island, but in the end, spurred on by the Argonauts, and especially by Hercules, he gave the oath to do so on a certain day.

Meanwhile, Hypsipyle, having heard that Jason was on the island of Iolcus (a few miles from the mouth of Iberus, where she was staying), sent his confidant Orestes to ascertain what had happened and what he had done.

Since the day had come, on which Jason was to attempt to win the fleece, he wanted to meet the lady, whose identity he hadn’t revealed just then, and Hercules, waiting for the sunrise, so that he (having left his amorous pleasures) could undertake the enterprise, and so begins the opera.

Medea was the daughter of Aietes king of Iolcus, and granddaughter of the Sun, which is why in the prologue the Sun himself applauds her marriage to Jason, which he vainly believed to be ordained by Fate, but the celebration is opposed by Amor, who long before had wounded Jason and Hypsipyle, and intended her for his wife.

Jupiter was doubly offended by Jason, because not only had he taken away the honour of Hypsipyle, who was the daughter of Toante, the granddaughter of Bacchus, and the great-granddaughter of Jupiter himself; he had also stolen the Golden Fleece, consecrated to Jove himself, from Frisso, son of Atamanthus, nephew of Aeolus, and consequently also great-nephew of Jupiter, who therefore wished to protect Hypsipyle, and to avenge, by means of Aeolus, his son, grandfather of Frisso and relative of Hypsipyle, and consequently also interested in the offence done to him by Jason; And Amor, united with Jupiter and Aeolus, caused the ship of Argos (which from Iolcus led Jason to Corinth by way of the Caspian Sea) to be driven by the force of the winds (commanded by Aeolus on the advice of Amor himself) to land at the mouth of Iberia, where Hypsipyle was, and gave her leave to see Jason again, and after various incidents made him her husband, diverting him from the love of Medea, who (pitying the unhappy state of Aegeus, whom she had already loved and then despised, and who had just freed her from death) returns him to her grace, and marries him, and in these merriments applauded by Jupiter and the other gods, ends the opera.

*) According to the Iliad, Hypsipyle had one son, Euneus; according to Euripides’ Hypsipyle, she had Euneus and Thoas, and according to Apollodorus, the second son was called Nebrophonus.[4]
**) unsure which place the Italian expression refers to

Ancient Italian

Source: Libretto 1649, Library of Congress[2]

Giasone figlio d'Esone, fratello di Pelia Rè di Tessaglia, fù dal medesimo Pelia mandato à Colco all'acquisto del Vello d'oro, che da Frisso era stato consacrato à Gioue in quell'Isola.

Imbarcò sù la Naue d'Argo con Ercole, & altri Caualieri, che poi furono detti Argonauti. Passò per l'Isola di Lenno, & iui godè Isifile Regina di quell'Isola, con promessa di sposarla, ma per consiglio d'Ercole, la lassò grauida, e se ne andò à Colco.

Isisile partorì due Gemelli, Toante, & Euneo, dopo che gl'era conuenuto fuggirsene di Lenno, per hauer saluato il Vecchio Toante suo Padre, dalla comune vccisione di tutti gl'huomini di quell'Isola decretata dalle donne per desiderio di regnare, & in pouero stato se ne andaua pellegrinando, e giunse al fine nelle Campagne sù la Foce d'Ibero, doue staua allattando i figli suoi, e di Giasone.

Giasone sendo arriuato à Colco, fù veduto da Medea Regina di quell'Isola, la quale di lui ardentemente, s'innamorò, e renuntiando à gl'affetti passati frà lei, & Egeo Rè d'Atene, trouò modo d'esser goduta da Giasone, senza che esso sapesse con qual Dama si giaceua.

Restò grauida, e partorì à suo tempo due Gemelli Filomelo, e Pluto. Giasone distratto dal nuouo Amore verso la Dama à lui incognita, dimorò in Colco vn anno intiero, senza tentar l'Impresa, per la quale s'era in qull'Isola transferito, ma al fine stimolato da gl'Argonauti, & in specie da Ercole, diede il giuramento di farlo per vn giorno determinato.

Isisile intanto hauendo inteso, che giasone si ritrouaua nell'Isola di Colco (poche miglia distante della Foce d'Ibero, oue essa dimoraua) mano Oreste suo confidente per accertarsene, & intendere le sue attioni.

Sendo venuto il giorno, nel quale Giasone doueua tentar l'acquisto del Vello, volse la notte antecedente ritrouarsi con la Dama da lui fino à quel tempo non conosciuta, & Ercole attendendo sù lo spuntar dell'alba, che egli (lasciati i piaceri amorosi) s'accingesse a quella Impresa, da principio all'Opera.

Medea fù figlia d'Oeta Rè di Colco, e Nipote del Sole, che perciò il medesimo Sole nel Prologo, applaude alle nozze di Lei con Giasone, le quali credeua vanamente esser stabilire dal Fato, mà à questi applausi s'oppone Amore, che molto prima haueua ferito Giasone, & Isisile, e destinato gliela per Sposa.

Gioue fù doppiamente offeso da Giasone, perche non solo haueua egli tolto l'onore à Isisile, che era figlia di Toante, Nipote à Bacco, e Pronipote all'istesso Gioue; ma haueua di poi rapite il Vello d'Oro, sacrato alla sua Deità, da Frisso figlio d'atamante Nipote d'Eolo, & in conseguenza Pronipote anch'esso à Gioue, che per ciò velse proteggere Isisile, e vendicare con il mezzo d'Eolo suo Figlio, & Auoi di Frissom e parente d'Isisile, % in conseguenza interessato anch'esso, nell'offese fatteli da Giasone; & Amore vnitosi con Gioue, e con Eolo, oprò sì, che la Naue d'Argo, (che da Colco conduceua Giasone à Corinto per il Mar Caspio,) spinta dalla forza de Venti (cosi comandati da Eolo per consiglio dell'Istesso Amore,) approdasse alla Foce d'Ibero, oue si ritrouaua Isisile, e diede campo à lei di riueder Giasone, e dopo varij accidenti farlo suo Sposo, distogliendolo de gl'amori di Medea, la quale (compassionando lo stato infelice di Egeo, da lei già amato, e poi disprezzato, e che poch'anzi l'haueua liberata dalla morte) lo ritorna in sua gratia, & à lui si sposa, & in queste allegrezze applaudite da Gioue, e dalli altri Dei, termina l'Opera.

Modernized Italian

Source: Libretto 1649, Library of Congress[2]

Giasone figlio d'Esone, fratello di Pelia re di Tessaglia*, fu dal medesimo Pelia mandato a Colco all'acquisto del Vello d'oro, che da Frisso** era stato consacrato a Giove in quell'Isola.

Imbarcò su la Nave d'Argo con Ercole, & altri Cavalieri, che poi furono detti Argonauti. Passò per l'Isola di Lenno, & iui godè Isisile Regina di quell'Isola, con promessa di sposarla, ma per consiglio d'Ercole, la lassò gravida, e se ne andò a Colco.

Isisile partorì due Gemelli, Toante, & Euneo, dopo che gli era convenuto fuggirsene di Lenno, per aver salvato il Vecchio Toante suo Padre, dalla comune uccisione di tutti gli uomini di quell'Isola decretata dalle donne per desiderio di regnare, & in povero stato se ne andava pellegrinando, e giunse al fine nelle Campagne su la Foce d'Ibero, dove stava allattando i figli suoi, e di Giasone.

Giasone sendo arrivato a Colco, fu veduto da Medea regina di quell’isola, la quale di lui ardentemente, s'innamorò, e renunziando à gl'affetti passati fra lei, & Egeo re d'Atene, trovò modo d'esser goduta da Giasone, senza che esso sapesse con qual dama si giaceva.

Restò gravida, e partorì a suo tempo due gemelli Filomelo, e Pluto. Giasone distratto dal nuovo Amore verso la Dama à lui incognita, dimorò in Colco un anno intiero, senza tentar l'Impresa, per la quale s'era in quell’isola trasferito, ma al fine stimolato da gli Argonauti, e in specie da Ercole, diede il giuramento di farlo per un giorno determinato.

Isisile intanto avendo inteso, che Giasone si ritrovava nell'Isola di Colco (poche miglia distante della Foce d'Ibero, ove essa dimorava) mano Oreste suo confidente per accertarsene, e intendere le sue azioni.

Sendo venuto il giorno, nel quale Giasone doveva tentar l'acquisto del Vello, volse la notte antecedente ritrovarsi con la Dama da lui fino à quel tempo non conosciuta, e Ercole attendendo su lo spuntar dell'alba, che egli (lasciati i piaceri amorosi) s'accingesse a quella Impresa, da principio all'opera.

Medea fu figlia d'Oeta*** re di Colco, e nipote del Sole, che perciò il medesimo Sole nel prologo, applaude alle nozze di lei con Giasone, le quali credeva vanamente esser stabilire dal Fato, ma à questi applausi s'oppone Amore, che molto prima aveva ferito Giasone, e Isisile, e destinato gliela per sposa.

Giove fu doppiamente offeso da Giasone, perché non solo aveva egli tolto l'onore à Isisile, che era figlia di Toante, nipote à Bacco, e pronipote all'istesso Giove; ma aveva di poi rapite il Vello d'Oro, sacrato alla sua Deità, da Frisso figlio d'Atamante nipote d'Eolo, e in conseguenza pronipote anch'esso à Giove, che per ciò volse proteggere Isisile, e vendicare con il mezzo d'Eolo suo Figlio, e avo di Frisso e parente d'Isisile, e in conseguenza interessato anch'esso, nell'offese fatteli da Giasone; e Amore unitosi con Giove, e con Eolo, oprò sì, che la Nave d'Argo, (che da Colco conduceva Giasone à Corinto per il Mar Caspio,) spinta dalla forza de venti (cosi comandati da Eolo per consiglio dell'Istesso Amore,) approdasse alla Foce d'Ibero, ove si ritrovava Isisile, e diede campo à lei di riveder Giasone, e dopo vari accidenti farlo suo Sposo, distogliendolo de gl'amori di Medea, la quale (compassionando lo stato infelice di Egeo, da lei già amato, e poi disprezzato, e che poc’anzi l'aveva liberata dalla morte) lo ritorna in sua grazia, e à lui si sposa, e in queste allegrezze applaudite da Giove, e dalli altri dei, termina l'opera.

*) Pelias is Aison’s half-brother
**) Frisso = Phrixos
***) “Oeta” → “Eeta” or Aietes

Roles and premiere cast

Role Voice type Premiere Cast, 1649[1]
Alinda, Lady of the Court of Isifile soprano
Amore, Love (Cupid, protector of Isifile) soprano
Besso, Captain of Jason's soldiers bass
Delfa, Medea's old nurse contralto
Demo, Stammering dwarf of Egeo's court tenor
Egeo, King of Athens (Aegus) tenor Antonio Cesti
Eolo, (Aeolus) contralto
Ercole, An Argonaut (Hercules) bass
Giasone, Leader of the Argonauts (Jason) contralto (castrato)
Giove, (Jupiter) bass
Isifile, Queen of Lemnos (Hypsipyle) soprano
Medea, Queen of Colchis soprano
Oreste, Confidant of Isifile bass
Rosmina, Gardener soprano
Sole, The Sun (Apollo), protector of Medea soprano
Volano tenor
Zeffiro soprano
Chorus of Winds, Chorus of spirits, Argonauts, gods, soldiers, and sailors

Répertoire International des Sources Musicales – RISM-OPAC

  • RISM ID no.: 900010952 [5]

Sources

  • Free Scores at the IMSLP:
"Il Giasone (Cavalli, Francesco)". Manuscript, n.d.(ca.1640-60). Misc. Notes Biblioteca del Conservatorio di musica S. Pietro a Majella (I-Nc): Rari 6.4.3. Retrieved 8 November 2021.[6]
There are more editions from different libraries on IMSLP.
  • Free Libretto at the Library of Congress
(Here, "Delizie, contenti" is missing.)
Cavalli, Pier Francesco. Il Giasone : drama musicale del dottor Giacinto Andrea Cicognini Firoentino. Library of Congress: Per Nicolò Pezzana, In Venetia, 1664, monographic. Archived from the original on 12 November 2021. Retrieved 12 November 2021.[2]
  • Libretto at the Library of Florence
Cicognini, Giacinto Andrea. Giasone drama musicale del dottore Giacinto Andrea Cicognini, Accademico Instancabile. All'illustriss. ... Sforza Maidalchini. Nationale Zentralbibliothek Florenz: per l'Onofri. Ad istanza di Gio. Batista Fiorillo, Comico Acceso, 1656. p. 48. Archived from the original on 24 November 2021. Retrieved 24 November 2021.[7]

Il Giasone in Philippe Jaroussky's discography, filmography and performance history

Solo Albums/Recital albums

Year Album Ensemble
2017 (recorded) Ombra mai fu (Album) Ensemble Artaserse

Complete list of musical numbers from Il Giasone

This listing only contains the musical pieces performed and/or recorded by Philippe Jaroussky.

Year published or performed title Album, Video or Concert Program Year first published/performed
2017 (published) "Delizie, contenti" Ombra mai fu (Album) 1649[1][8]

References

  1. 1.0 1.1 1.2 1.3 "Giasone". Wikipedia. Archived from the original on 12 November 2021. Retrieved 12 November 2021.
  2. 2.0 2.1 2.2 2.3 Cavalli, Pier Francesco. Il Giasone : drama musicale del dottor Giacinto Andrea Cicognini Firoentino. Library of Congress: Per Nicolò Pezzana, In Venetia, 1664, monographic. Archived from the original on 12 November 2021. Retrieved 12 November 2021.
  3. Translation to English: Birikein & FR, 2021
  4. "Hypsipyle". Wikipedia. Archived from the original on 8 November 2021. Retrieved 8 November 2021.
  5. "Giasone, Il Giasone. Musica del Sr. Francesco Cavalli. Library (siglum) shelfmark: Washington, D.C., The Library of Congress, Music Division (US-Wc)". RISM OPAC. Retrieved 8 November 2021.
  6. "Il Giasone (Cavalli, Francesco)". Manuscript, n.d.(ca.1640-60). Misc. Notes Biblioteca del Conservatorio di musica S. Pietro a Majella (I-Nc): Rari 6.4.3. Retrieved 8 November 2021.
  7. Cicognini, Giacinto Andrea. Giasone drama musicale del dottore Giacinto Andrea Cicognini, Accademico Instancabile. All'illustriss. ... Sforza Maidalchini. Nationale Zentralbibliothek Florenz: per l'Onofri. Ad istanza di Gio. Batista Fiorillo, Comico Acceso, 1656. p. 48.
  8. Salvioli, Giovanni. I teatri musicali di Venezia nel Secolo 17. 1637-1700 raccolte ed ordinate da Livio Niso Galvani. Nationale Zentralbibliothek Florenz: Regio Stabilimento Ricordi. p. 193. Archived from the original on 8 November 2021. Retrieved 8 November 2021.